Ufo e ufologi

GLI OGGETTI

UFO è l’acronimo inglese di Unidentified Flying Object che significa «Oggetti Volanti Non Identificanti», ma poiché non si tratta sempre di oggetti, attualmente, per indicare queste improvvise apparizioni celesti, che non hanno una spiegazione plausibile, si preferiscono definizioni del tipo «Fenomeni Aerospaziali Non Identificati» o altre simili.

La storia degli UFO inizia il 24 giugno del 1947 con il racconto di uno sconosciuto uomo di affari americano il quale riferì, al rientro da un viaggio sul suo aereo privato, di aver visto, attraverso il finestrino, una serie di oggetti splendenti, a forma di disco, che si spostavano nell’aria saltellando come fossero ciottoli lanciati sull’acqua. Da allora si cominciò a parlare di «dischi volanti», che divennero poi UFO quando la comunità scientifica decise di occuparsi dell’argomento.

Ma che cosa sono in realtà gli UFO? Prima di rispondere è opportuno spiegare come avvengono questi avvistamenti e da chi sono fatti. Bisogna allora sapere che l’individuazione degli UFO non è mai stata fatta da esperti, cioè da gente allenata all’osservazione di fenomeni celesti, ma da persone comuni. Coloro che raccontano di avere visto degli UFO sono sempre persone cui capita di vedere cose mai viste in precedenza e con le quali non hanno alcuna familiarità. Inoltre si tratta in genere di soggetti che credono nella presenza di extraterrestri e si mostrano disponibili a raccontare, molto dettagliatamente e a volte amplificandole, sensazioni e stati d’animo che normalmente sono durati solo pochi secondi.

Gli avvistamenti di UFO in tutto il mondo ormai hanno superato il milione, e sembrano oggettivamente un po’ troppi per essere tutti veri. Qualcuno però partendo dallo stesso dato afferma il contrario e cioè che un milione di avvistamenti sarebbero troppi per essere tutti falsi. In realtà, che qualche extraterrestre possa capitare qui da noi è ritenuto un fatto accettabile anche da un punto di vista scientifico, ma che esistano mezzi di trasporto alieno che si aggirano sopra le nostre teste senza che gli strumenti perennemente dedicati alla osservazione del cielo abbiano mai registrato niente di sospetto sembra oggettivamente poco verosimile. In effetti, molti di questi avvistamenti UFO sono stati ricondotti a oggetti normalissimi come pianeti, stelle molto luminose, aerei, uccelli, satelliti artificiali ecc. e pertanto, in molti casi, non si può più parlare di UFO, ma di IFO (Identified Flying Object), cioè di oggetti identificati.

L’identificazione, sulla scorta dei racconti delle persone che asserivano di avere assistito al fenomeno, è avvenuta per opera di esperti di svariati settori dell’attività umana come astronomi, naturalisti o addetti militari alla difesa aerea. Tra costoro molti ispezionano il cielo giorno e notte facendo uso di strumenti sofisticati che sono in grado di segnalare qualsiasi veicolo o oggetto sospetto che vi appare, e non hanno mai comunicato la presenza di situazioni dubbie. Un fatto interessante è che fino a poco tempo fa nemmeno dalla Cina era pervenuta alcuna segnalazione di fenomeni inconsueti o di avvistamenti insoliti; secondo alcuni studiosi ciò sarebbe dipeso dal fatto che in passato, in quel Paese, la stampa e gli altri organi d’informazione non divulgavano la notizia di questo tipo di avvistamenti e non propagandavano l’eventualità che possano esistere veicoli extraterrestri che solcano i nostri cieli. In Cina, evidentemente, tutti gli avvistamenti un po’ sospetti erano stati spontaneamente ricondotti a fenomeni naturali oppure, se il dubbio rimaneva, erano stati considerati frutto di suggestione o allucinazione. Da quando anche in quel Paese il cinema ha mostrato strani personaggi viaggiare nello spazio all’interno di improbabili astronavi e i media hanno cominciato a riferire di queste singolari apparizioni sui cieli dell’occidente ricco e sospettoso, la gente ha creduto di vederne alcuni girare anche sopra le loro teste.

Gli UFO sono stati visti dalle persone più disparate e in possesso di titoli di studio e di preparazione specifica molto varia. Hanno raccontato di avere visto gli UFO ragazzi, professori, carabinieri, piloti di aereo, preti e perfino un capo di Stato. Quest’ultimo era Jmmy Carter il quale raccontò, quando divenne presidente degli Stati Uniti, di aver visto, alcuni anni prima, un UFO. In realtà Carter vide Venere che in quel periodo era molto brillante in cielo e si trovava sopra l’orizzonte proprio nella posizione in cui il neopresidente riferì di aver visto l’oggetto luminoso. Il fatto che a testimoniare l’avvistamento di un oggetto strano sia una persona in buona fede, colta e che gode di prestigio, non è garanzia di nulla perché in questo campo chiunque può commettere errori di percezione e interpretazione. Gli occhi infatti non funzionano come macchine fotografiche che si limitano a registrare ciò che vedono, ma sono recettori che inviano l’immagine che hanno fissato al cervello ed è lì che avviene la lettura e l’interpretazione di ciò che è stato visto. Nell’uomo a vedere, infatti, non è l’occhio, ma il cervello e il cervello non si accontenta di registrare, ma elabora e decodifica l’immagine che gli ha inviato l’organo di senso, facendo anche uso del bagaglio di conoscenze e della cultura di cui dispone.

Gli avvistamenti di UFO, come abbiamo detto, in genere avvengono in brevi intervalli di tempo, spesso di notte e a volte anche su veicoli in movimento; tutte cose queste che rendono difficile una buona osservazione perfino da parte di persone esperte. I piloti di aereo, ad esempio, a volte si lasciano ingannare da alcuni avvistamenti che per loro dovrebbero essere familiari. Si racconta che durante la seconda guerra mondiale i mitraglieri degli aerei abbiano in più occasioni sparato contro luci che ritenevano fossero apparecchi nemici in avvicinamento mentre in realtà si trattava del pianeta Venere o di qualche altro corpo celeste. In un’occasione, riportata dalle cronache, due equipaggi delle linee civili americane riferirono di aver visto uno squadrone di dischi volanti venire loro incontro, ma successivamente si appurò, anche con l’ausilio di alcune foto scattate nella circostanza, che si trattava in realtà di uno sciame di meteoriti che, fra l’altro, non era affatto vicino agli aerei come riferirono i piloti, ma a circa 200 chilometri di distanza.

A tutto ciò bisogna aggiungere la suggestione, il pregiudizio e il desiderio inconfessato dell’uomo di vivere esperienze fuori dall’ordinario. Esperienze immaginarie che vengono ricordate e descritte come reali sono abbastanza frequenti anche fra persone “normali”, le quali tuttavia non le rendono pubbliche perché temono di essere derise o, peggio ancora, prese per matte. Tuttavia qualche megalomane esiste sempre. Ci sono persone, ad esempio, che hanno raccontato cose inaudite come quelle di essere state rapite dagli alieni e portate a bordo dell’astronave dove avrebbero subito una visita medica molto accurata e quindi vissuto una serie di esperienze (di solito a carattere erotico) prima di essere riportate sane e salve là dove erano state prelevate. Mai è avvenuto che queste persone, di ritorno dalle loro avventure, abbiano portato con sé qualche manufatto sicuramente estraneo alla nostra tecnologia: un ingranaggio, un pulsante, un oggetto qualsiasi che potesse rappresentare la prova tangibile di quello che andavano raccontando.

Vi sono infine le truffe e le burle vere e proprie, una delle quali, molto interessante, fu organizzata in Gran Bretagna e se ne diffuse l’eco in tutto il mondo. Si trattava di tracce di forma circolare e di altre figure geometriche di grandi dimensioni impresse su campi di grano e avena rinvenute da agricoltori o passanti occasionali. Questi ritrovamenti ebbero inizio verso la metà degli anni Settanta e si protrassero fino agli inizi degli anni Novanta quando i due burloni che avevano architettato lo scherzo, avendo ormai superato i sessant’anni, decisero di confessare. La decisione fu presa anche in considerazione del fatto che ormai si stava esagerando, soprattutto da parte di una stampa alla continua ricerca di fatti sensazionali, la quale, per motivi di lucro, stava approfittando della situazione che si era venuta a creare. In realtà la burla non veniva apprezzata per nulla dai contadini ignari che si vedevano i campi sistematicamente rovinati dai solchi lasciati dai macchinari utilizzati dai due burloni per creare le tracce sospette, mentre la cosa era molto gradita da fotografi e giornalisti che lucravano approfittando dell’ingenuità della gente più semplice, alla quale veniva fatto credere che si trattava effettivamente dell’opera di alieni.

Sono stati scambiati per UFO oggetti e fenomeni di provenienza sia naturale che umana e l’elenco completo sarebbe lunghissimo; noi ne faremo solo un cenno. Innanzitutto vi sono gli aerei e gli elicotteri in esercitazione notturna che ingannano facilmente gli osservatori sprovveduti, soprattutto se la direzione del vento allontana il rumore dei velivoli in movimento; a questi si devono aggiungere i silenziosi palloni sonda che, trovandosi a notevole altezza, sono ancora illuminati dal Sole quando sulla Terra è già buio. Poi vi sono rottami di satelliti che rientrano nell’atmosfera incendiandosi alla stregua delle meteoriti che spesso vengono confuse anch’esse con UFO. Inoltre possono trarre in inganno foto mal riuscite o sfocate che raffigurano stormi di uccelli o magari fogli di carta trasportati dal vento.

Oltre ad oggetti solidi vi sono fenomeni luminosi di altra natura come i fari di automobili o i riflettori delle discoteche o dei casinò che illuminano le nuvole basse. Anche i riflessi sui finestrini dell’automobile possono dare l’illusione di un oggetto che si sposta in cielo. Ingannevoli possono essere, infine, le nubi lenticolari e i fulmini globulari. Questi ultimi rappresentano oggi una tra le spiegazioni più accreditate per gli avvistamenti di oggetti “alieni”. La fenomenologia di fulmini globulari è ancora poco conosciuta, ma si sa che si tratta di fenomeni elettromagnetici capaci di simulare dischi, gusci, globi luminosi, talvolta simili per aspetto a delle vere “astronavi” da fantascienza.

 

I PERSONAGGI

E veniamo agli ufologi. Si tratta in genere di persone piene di entusiasmo (e di pregiudizi) che credono ciecamente nelle testimonianze oculari di chiunque racconti loro di aver visto cose strane e tali quindi da accogliere ciò che viene riferito come prova certa di un fenomeno in atto. Ora, siccome la comunità scientifica non prende troppo sul serio il racconto di incontri con civiltà extraterrestri, gli ufologi si sono schierati apertamente contro gli scienziati che vengono accusati di manipolare i risultati delle ricerche, di trascurare fatti importantissimi e di essere al servizio dei governi che di UFO non vogliono sentire parlare.

Gli ufologi, come abbiamo detto, ripongono la massima fiducia nelle testimonianze oculari senza rendersi conto che queste, di per sé, non rappresentano la prova di nulla. Cosa significa, infatti, vedere? E il vedere rappresenta forse la dimostrazione che ciò che si è visto effettivamente esiste?

Vi sono testimonianze oculari di ogni tipo. Sono stati visti fantasmi, morti che risuscitano, lupi mannari, levitazioni, statuine della Madonna che versano lacrime di sangue e altro ancora. Ora, poiché tutte queste cose sono state viste ciò vuol dire che effettivamente esistono? E un numero tanto elevato di avvistamenti e anche di diversa natura è già di per sé la prova dell’esistenza del fenomeno? D’altra parte, se molte persone affermano di aver visto la stessa cosa è possibile che proprio tutte queste persone si siano sbagliate? Il mostro di Lockness, ad esempio, è stato visto tante volte e da persone diverse, anche fotografato, allora esiste? E lo yeti, l’abominevole uomo delle nevi, esiste anch’esso? Migliaia di persone, in ogni dove, hanno dichiarato di aver visto il Sole circondato da aloni variopinti, spostarsi in cielo e ruotare vorticosamente su sé stesso. Cosa ne dobbiamo fare di queste testimonianze? Valgono più queste o quelle che si riferiscono agli UFO?

La scienza non può occuparsi di queste cose, semplicemente perché si tratta di eventi ai quali non è possibile applicare i metodi della ricerca con cui la scienza stessa opera. Fare scienza significa infatti applicare ai fenomeni naturali una tecnica di indagine precisa e rigorosa che consiste nella sperimentazione, cioè nella ripetizione a tavolino dei fenomeni osservati, nella raccolta dei dati sperimentali (cioè di misurazioni) e nella diffusione dei risultati delle proprie indagini. La divulgazione dei risultati dei propri studi è un passo importante della ricerca scientifica perché con essa si dà modo a chiunque lo desideri di rifare gli stessi esperimenti e ottenere gli stessi risultati in qualsiasi luogo della Terra si trovi e in qualsiasi momento operi. Il fenomeno UFO non può quindi rappresentare uno degli obiettivi della ricerca scientifica, perché mancano tutti i presupposti per un lavoro serio e rigoroso. Di esso si potranno occupare la psicologia o la sociologia e naturalmente la storia, la quale già riferisce di un passato pieno di apparizioni di angeli e santi, di streghe e draghi e di tanti altri personaggi più o meno lontani dall’umano.

Tuttavia, al di là della inattendibilità degli avvistamenti e dell’impossibilità conseguente di effettuare una ricerca scientifica seria su di essi, può comunque rimanere un interesse a cercare una spiegazione per alcuni rari casi ben documentati, che potrebbero forse indicare la presenza di fenomeni meteorologici o elettromagnetici anormali. Si tratta ovviamente di un sottoinsieme ridottissimo di eventi, la cui spiegazione non va certo attribuita agli alieni, ma ad alcune proprietà bizzarre della nostra atmosfera. Citiamo, ad esempio, i fuochi fatui, i fulmini globulari (a cui abbiamo già fatto cenno), la luminescenza notturna del cielo (aurore boreali, luci di Hessdalen), la luminosità pre-sismica, ecc. Tutte interpretazioni basate su fenomeni naturali assai strani e misteriosi, ma non di meno reali e comunque molto più sensate della tanto puerile quanto falsa equazione “UFO = extraterrestri”. Se gli UFO fossero veramente quello che immaginano gli ufologi, cioè astronavi con esseri intelligenti extraterrestri a bordo, si tratterebbe di oggetti che si spostano nel cosmo violando tutte le leggi della fisica a noi note.

Analizziamo, innanzitutto, il problema della velocità che, per quanto ne sappiamo, non può essere maggiore di quella della luce. Ebbene, se gli UFO fossero veicoli spaziali che provengono da mondi lontani, data l’entità delle distanze astronomiche e la presumibile rarità delle civiltà tecnologiche presenti, queste astronavi, anche ammesso che siano in grado di procedere alla velocità massima possibile (per le nostre conoscenze), dovrebbero aver viaggiato per decine e centinaia di anni, prima di giungere sino a noi. Poiché la cosa è poco plausibile, dobbiamo presumere che gli extraterrestri abbiano trovato il modo di superare la velocità della luce violando ciò che per noi è un tabù?

Ma viaggi a velocità molto elevate a noi appaiono irrealizzabili anche per altri motivi fra i quali vi è quello che la polvere cosmica e gli stessi atomi di idrogeno di cui l’Universo è pieno danneggerebbero il mezzo meccanico e lo renderebbero radioattivo. Per superare questa difficoltà bisognerebbe immaginare che gli extraterrestri siano in possesso di materiali speciali, che noi non conosciamo, in grado di solcare gli spazi infiniti a grandi velocità senza subire danni.

Poi c’è il problema del carburante. Qual è la fonte di energia di cui dispongono? Tutte le fonti di energia che noi conosciamo, compresa l’antimateria che comunque non siamo in grado di utilizzare per fini pratici, non sono sufficienti per spingere una nave spaziale a velocità folli come sono quelle che ci vengono descritte dai testimoni oculari degli avvistamenti di UFO.

Inoltre c’è il problema del rumore. Chiunque di noi sa, per esperienza diretta, che qualsiasi oggetto che attraversi l’atmosfera a grande velocità fa rumore, Un’automobile, un aereo, un missile e perfino un sasso o una freccia producono sibili più o meno assordanti quando si spostano nell’aria. Gli UFO niente, sono assolutamente silenziosi.

Infine c’è il problema degli atterraggi e dei decolli che avvengono nel più assoluto silenzio e senza lasciare traccia sul terreno se non qualche insignificante bruciatura, che potrebbe essere l’impronta lasciata da un qualsiasi mezzo terrestre (anche un’automobile o un fuoristrada), mentre navi spaziali di quel genere dovrebbero produrre voragini nel terreno. Un’astronave in decollo dovrebbe lasciare sul terreno bruciature profonde conseguenti a fiammate che raggiungono temperature di centinaia di migliaia di gradi e scorie radioattive molto evidenti. Invece niente, anche in questi casi niente o quasi niente.

Per giustificare tutte queste contraddizioni gli ufologi sono convinti che i nostri visitatori extraterrestri siano in possesso di conoscenze scientifiche e tecnologiche molto diverse da quelle a noi note e, senza sapere quello che dicono, parlano di “schermi gravitazionali” che consentirebbero alle astronavi di staccarsi dai corpi celesti senza doverne vincere l’attrazione, di “iperspazio”, cioè di uno spazio a più dimensioni, che consentirebbe loro di viaggiare più velocemente della luce. Parlano inoltre di veicoli in grado di raccogliere propellente dal mezzo interstellare e di tante altre cose che dimostrano semplicemente la loro completa ignoranza in campo scientifico.

Tutto ciò che queste persone asseriscono non può essere dimostrato, e perciò, da un punto di vista scientifico, i racconti degli ufologi non hanno alcun valore. La qual cosa tuttavia non li turba: per essi il fenomeno è tale da trascendere le nostre capacità intellettive che pertanto lo devono accogliere ammettendo la propria inadeguatezza ed insufficienza. In altre parole, anche quello degli UFO, come di tanti altri, è un problema di fede, una cosa a cui si deve credere e basta.

Prof. Antonio Vecchia

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