Un nuovo studio pubblicato su Environmental Research Letters lancia un allarme importante sulla sopravvivenza delle colture di lusso più amate a livello globale.
Queste coltivazioni, fondamentali non solo per l’economia di molte regioni ma anche per tradizioni culturali radicate, rischiano infatti di subire gravi danni a causa delle alterazioni climatiche, con ripercussioni che potrebbero estendersi anche alle piccole imprese agricole.
L’aumento delle temperature, i cambiamenti nei regimi di precipitazione e l’incremento di eventi meteorologici estremi stanno già indebolendo la quantità e la qualità di queste colture pregiate.
Uno studio allarma: la crisi climatica farà sparire i 3 cibi più amati dagli italiani
Per contrastare il riscaldamento globale, è stata proposta la tecnica dell’iniezione di aerosol stratosferici (SAI), una forma di geoingegneria che mira a riflettere parte della luce solare per limitare l’aumento delle temperature superficiali.

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Tuttavia, l’analisi degli scenari ARISE-1.0 e ARISE-1.5, che simulano la riduzione della temperatura globale a +1 °C o +1,5 °C rispetto all’epoca preindustriale, rivela che questo intervento non garantisce condizioni di crescita favorevoli per le colture di lusso. Nonostante la stabilizzazione termica, l’idoneità delle coltivazioni è influenzata da un indice composito che considera temperatura, umidità e precipitazioni, fattori particolarmente critici per colture sensibili come l’uva, il caffè e il cacao.
Uno degli aspetti più rilevanti emersi dallo studio è la forte variabilità climatica naturale, che genera risultati estremamente divergenti tra diverse simulazioni. Ciò significa che l’efficacia del SAI non dipende solo dal suo impiego, ma anche da come si concretizzeranno le condizioni climatiche future. Se da un lato l’SAI può ridurre il rischio di ondate di caldo estremo, dall’altro potrebbe aumentare eventi di precipitazioni irregolari o livelli di umidità dannosi.
Solo in sei delle diciotto aree analizzate si osserva un miglioramento costante delle condizioni di coltivazione grazie al SAI, mentre in molte altre regioni i risultati sono incerti o negativi.
Per l’uva da vino, regionale e simbolo culturale, il SAI mostra alcuni effetti positivi soprattutto nelle zone vinicole meridionali europee, come il sud della Spagna. Qui, le temperature più fresche permettono di raggiungere le ore di freddo necessarie alla vite per uscire dalla dormienza, un requisito che potrebbe venire meno senza interventi climatici. Inoltre, il rischio di gelate tardive in primavera, che danneggiano i germogli anticipati dal riscaldamento, risulta ridotto con il SAI che stabilizza le temperature.
Il caffè, coltivato in aree chiave del Brasile orientale, risente in modo significativo delle variazioni di precipitazioni e dell’incidenza di eventi di gelo improvvisi, in grado di annullare la produzione annuale. Il SAI può influenzare positivamente la disponibilità idrica, migliorando l’idoneità delle colture, ma non elimina la variabilità naturale che può portare a peggioramenti improvvisi nelle condizioni climatiche.
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