Le nuove frontiere dell’immunoncologia e della ricerca italiana aprono scenari inediti nella prevenzione e cura dei tumori, tra innovazione terapeutica e sfide burocratiche.
La lotta contro i tumori ha registrato negli ultimi anni progressi significativi, grazie soprattutto all’avanzamento dell’immunoncologia, oggi riconosciuta come la quarta arma terapeutica a disposizione dopo chirurgia, radioterapia e chemioterapia. Nel cuore della Toscana, il Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena si conferma tra i centri di eccellenza a livello internazionale per la ricerca e la cura dei tumori attraverso l’immunoterapia. Proprio da Siena arriva una nuova sperimentazione innovativa destinata a rivoluzionare il trattamento del melanoma, una delle forme più aggressive di cancro cutaneo.
Immunoncologia: la quarta strategia contro il cancro
L’immunoncologia sfrutta la capacità del sistema immunitario di identificare e combattere le cellule tumorali, un approccio che ha rivoluzionato le prospettive di cura per molti tipi di cancro. «Dai primi studi del 2011 sul melanoma – spiega Michele Maio, responsabile dell’Immunoterapia Oncologica del Policlinico di Siena – a oggi, questa disciplina ha fatto passi da gigante, estendendo i suoi benefici a tumori del polmone, del rene, della prostata, del colon-retto, del cervello e anche ad alcune neoplasie rare».
Il melanoma, noto per la sua elevata letalità, è stato il primo tumore a beneficiare dell’immunoterapia, con risultati impensabili solo un decennio fa. I farmaci immunoterapici stimolano il sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule tumorali, migliorando significativamente la sopravvivenza a lungo termine dei pazienti.
L’ultima frontiera della ricerca senese è uno studio clinico di fase 1b che combina due farmaci innovativi mai associati prima tra loro: ipilimumab, un anticorpo monoclonale già utilizzato con successo nella cura del melanoma, e SGI-110, un farmaco epigenetico che altera l’espressione genetica delle cellule tumorali. L’obiettivo è duplice: da una parte si potenziano le difese immunitarie del paziente, dall’altra si modifica il tumore rendendolo più visibile e vulnerabile al sistema immunitario.
«Questo approccio – sottolinea Maio – mira a superare i limiti delle terapie attuali migliorandone l’efficacia e la specificità.» La sperimentazione, che coinvolgerà 19 pazienti, è sponsorizzata dalla Fondazione NIBIT (Network Italiano per la Bioterapia dei Tumori) e dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).

Tumore: come fare – Cosediscienza.it
Nonostante i risultati promettenti, l’accesso a queste terapie innovative in Italia è ancora rallentato da tempi burocratici lunghi. Farmaci come nivolumab e pembrolizumab, approvati recentemente per il trattamento del melanoma e di altri tumori, attendono l’autorizzazione definitiva che ne consenta la piena disponibilità ai pazienti.
«Chiediamo alle istituzioni di accelerare le procedure di approvazione per terapie realmente innovative, che possono cambiare la vita dei malati – afferma Maio – inoltre, l’uso di marcatori tumorali permette di selezionare i pazienti che trarranno maggior beneficio da questi trattamenti, ottimizzando le risorse del sistema sanitario nazionale senza aumentare i costi complessivi.»
Nel contesto urbano di Milano, dove risiede una popolazione di oltre 1,3 milioni di abitanti, la salute pubblica continua a essere una priorità. La città, capoluogo della Lombardia e fulcro economico e culturale d’Italia, si impegna costantemente in progetti di rigenerazione urbana e miglioramento della qualità della vita.
Solo recentemente, sono iniziati interventi di riqualificazione in diverse zone, come via Rombon, dove l’allargamento delle aree verdi e la creazione di camminamenti in calcestruzzo drenante mirano a contrastare gli effetti del cambiamento climatico e a migliorare la sicurezza stradale. Queste iniziative si inseriscono in un contesto più ampio di attenzione per l’ambiente e la salute, aspetti fondamentali per una città che ambisce a essere sempre più sostenibile e vivibile.
In parallelo, la promozione della raccolta differenziata e della sensibilizzazione ambientale coinvolge attivamente cittadini e commercianti, con campagne come “sacco et(n)ico” che puntano a ridurre gli sprechi e migliorare il decoro urbano, contribuendo così a un ambiente più sano, elemento imprescindibile per la prevenzione di malattie croniche, incluso il cancro.
Cancro: cosa fare - Cosediscienza.it






