Salute

Le cause della caduta dei capelli: fattori, prevenzione e possibili rimedi

Le cause della caduta dei capelli: fattori, prevenzione e possibili rimediLe cause della caduta dei capelli: fattori, prevenzione e possibili rimedi

La caduta dei capelli è un fenomeno naturale, ma quando diventa eccessiva può destare preoccupazioni sia a livello estetico che psicologico. Comprendere le cause e i meccanismi di questo processo è fondamentale per intervenire tempestivamente e con efficacia.

Il ciclo naturale del capello: perché cadono i capelli

I capelli seguono un ciclo vitale articolato in tre fasi principali: anagen, catagen e telogen.

  • Fase anagen: è la fase di crescita, durante la quale ogni capello si allunga mediamente di 1,5 cm al mese per un periodo che va da 2 a 6 anni. Questa durata varia in base al sesso e alla predisposizione genetica; ad esempio, le donne tendono ad avere una fase anagen più lunga rispetto agli uomini, permettendo una crescita maggiore dei capelli.
  • Fase catagen: fase di regressione che dura 2-3 settimane, durante la quale il capello smette di crescere.
  • Fase telogen: fase di riposo e caduta che dura circa 2-3 mesi, in cui i capelli ormai “morti” cadono per lasciare spazio a nuovi capelli che iniziano la fase anagen.

In condizioni normali, il cuoio capelluto mantiene un equilibrio con l’80-90% dei capelli in fase di crescita, l’1-2% in regressione e il 10-20% in caduta. La caduta giornaliera fino a 100 capelli è considerata fisiologica e può intensificarsi in particolari periodi dell’anno, come l’autunno e la primavera.

Le cause più comuni della caduta dei capelli

Quando la caduta supera la norma e si manifestano zone di diradamento, è importante indagare le cause, che possono essere molteplici e spesso legate a fattori interni all’organismo.

  • Variazioni ormonali: sono una delle cause più frequenti, soprattutto nelle donne durante il post parto, l’allattamento o la menopausa. La sospensione della pillola contraccettiva, che determina una diminuzione degli estrogeni, può anch’essa provocare un aumento della caduta.
  • Alopecia androgenetica: una forma di calvizie ereditaria, più comune negli uomini tra i 25 e i 40 anni, causata dalla sensibilità dei follicoli al DHT, un derivato del testosterone. Questa condizione si manifesta con diradamento nelle zone della fronte, tempie e vertice. Anche le donne possono esserne colpite, generalmente in menopausa, con perdita localizzata sulla sommità del capo.
  • Carenze nutrizionali: malattie come la celiachia o diete drastiche possono portare a una caduta significativa dei capelli per mancanza di nutrienti essenziali come ferro, zinco, aminoacidi solforati e biotina.
  • Disturbi del cuoio capelluto: dermatite seborroica, psoriasi e alopecia areata (una patologia autoimmune) possono provocare la caduta a chiazze.
  • Stress e malattie febbrili: eventi stressanti e infezioni, come il Covid-19, possono causare un effluvio telogen, una caduta che si manifesta dopo circa tre mesi dall’evento scatenante ed è dovuta all’infiammazione che blocca l’attività dei follicoli.

Quando la caduta dei capelli diventa un problema: diagnosi e trattamenti

È importante rivolgersi a un dermatologo o un tricologo quando la perdita di capelli diventa eccessiva e visibile, con zone di diradamento significative. Un esame diagnostico utile è il tricogramma, che permette di valutare la proporzione dei capelli nelle diverse fasi del ciclo vitale.

Le tipologie di caduta si distinguono principalmente in:

  • Effluvium: caduta rapida e abbondante in breve tempo.
  • Defluvium: caduta più lenta e meno intensa nel tempo.

Entrambe possono essere acute (durata inferiore a 6 mesi) o croniche (oltre 6 mesi) e coinvolgere capelli in diverse fasi di crescita o regressione.

Per quanto riguarda i trattamenti, la scelta dipende dalla causa identificata:

  • Nel caso di alopecia androgenetica, il farmaco topico più utilizzato è il minoxidil, che aiuta a rallentare la caduta e stimolare la crescita dei capelli.
  • Per forme di caduta autoimmune o con forte infiammazione, può essere indicato il ricorso a cortisone su prescrizione medica.
  • Molti prodotti anticaduta, come shampoo, lozioni e fiale, sono formulati per migliorare la salute del follicolo pilifero e rallentare la perdita.
  • Anche rimedi naturali, come oli essenziali di rosmarino o Ylang Ylang, possono essere utilizzati come supporto per favorire la crescita capillare.

È fondamentale mantenere aspettative realistiche: i risultati di qualsiasi trattamento diventano visibili solo dopo almeno tre mesi, poiché il ciclo dei capelli richiede tempo per rinnovarsi e ripristinare una chioma folta. L’eccessiva ansia o stress legata a una caduta già in corso può infatti peggiorare la situazione.

La caduta dei capelli, pur essendo un fenomeno fisiologico, può rappresentare un campanello d’allarme per condizioni di salute sottostanti o squilibri ormonali. Un’adeguata diagnosi e un intervento tempestivo sono essenziali per contrastarne l’eccesso e mantenere una capigliatura sana.

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