Salute

Capillari fragili, addio interventi: questi rimedi li fanno sparire senza dolore

capillari fragili come fareCapillari evidenti: cosa fare? - Cosediscienza.it

Le nuove tecniche dermatologiche e angiologiche permettono di eliminare i capillari fragili in modo sicuro e indolore, con trattamenti personalizzati e tempi di recupero rapidi.

Le teleangectasie, comunemente note come capillari fragili o rotti, rappresentano un inestetismo molto diffuso, soprattutto nelle gambe, che può influire negativamente sull’autostima e sul benessere quotidiano. Sebbene non costituiscano un pericolo per la salute, la loro comparsa è spesso fonte di disagio, soprattutto con l’avvicinarsi della stagione estiva. Oggi, grazie a progressi significativi nel campo della dermatologia e dell’angiologia, esistono numerose strategie non invasive per trattare questi piccoli vasi sanguigni dilatati senza ricorrere al bisturi, con risultati efficaci e tempi di recupero ridotti.

Capillari fragili: cause e prevenzione

I capillari visibili si manifestano come sottili filamenti rossi o blu che creano disegni irregolari sulla pelle, principalmente delle gambe. La loro origine è multifattoriale: fattori genetici, squilibri ormonali, gravidanza, esposizione solare prolungata, posture mantenute a lungo in piedi o seduti, variazioni di peso e alcune abitudini quotidiane, come docce troppo calde o l’uso frequente di tacchi alti, contribuiscono alla loro comparsa.

A differenza delle vene varicose, i capillari rotti non mettono a rischio la funzionalità venosa o la salute generale, ma è comprensibile il desiderio di attenuarli per migliorare l’aspetto estetico. La prevenzione gioca un ruolo chiave e si basa su una combinazione di corretta alimentazione, attività fisica e buone abitudini di vita. Un’alimentazione ricca di antiossidanti, come vitamina C e polifenoli, contenuti in frutti di bosco, agrumi, kiwi e peperoni, contribuisce a rafforzare le pareti vascolari. È inoltre consigliabile limitare il consumo di sale e alcol per ridurre la ritenzione idrica e mantenere un peso corporeo adeguato per minimizzare lo stress meccanico sui vasi.

L’attività fisica regolare, a basso impatto come camminata veloce, nuoto, bicicletta o yoga, stimola la pompa muscolare del polpaccio e migliora il ritorno venoso, riducendo il rischio di formazione o peggioramento delle teleangectasie. L’uso di calze elastiche a compressione graduata, da indossare soprattutto al mattino, aiuta a sostenere la circolazione venosa, specie in chi trascorre molte ore in piedi o seduto.

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Fragilità dei capillari: cosa fare – Cosediscienza.it

La diagnosi e il trattamento devono essere affidati a specialisti come dermatologi e angiologi, che valutano l’estensione, il colore e la profondità dei capillari per definire il percorso terapeutico più adatto. Tra le tecniche più utilizzate in ambulatorio vi sono la scleroterapia, che prevede microiniezioni di soluzione sclerosante, e i trattamenti con laser vascolare o luce pulsata intensa (IPL), indicati soprattutto per i capillari più sottili e superficiali.

Questi interventi non chirurgici hanno una durata di pochi minuti e richiedono più sedute per risultati ottimali, con effetti collaterali limitati a lieve fastidio o arrossamento temporaneo. Dopo il trattamento, è fondamentale seguire alcune norme post-care, come l’uso continuativo delle calze a compressione, evitare l’esposizione solare diretta e limitare l’attività fisica intensa per almeno 48 ore.

Oltre ai trattamenti ambulatoriali, l’integrazione con bioflavonoidi come rutina o diosmina, sotto controllo medico, può contribuire a rinforzare le pareti capillari e migliorare la circolazione sanguigna. Creme a base di estratti naturali come escina, centella asiatica o rusco offrono un supporto locale, anche se non sostituiscono le terapie professionali.

Non solo le gambe, ma anche gli occhi possono manifestare la presenza di capillari visibili, traducendosi in vene rosse evidenti sulla sclera, la parte bianca dell’occhio. Questi vasi sanguigni sottocutanei sono normalmente sottili e poco visibili, ma possono dilatarsi in seguito a infiammazioni, sforzi fisici, esposizione a fattori irritanti o condizioni patologiche come la congiuntivite o la blefarite.

Nella maggior parte dei casi, le vene rosse negli occhi sono transitorie e si risolvono spontaneamente entro pochi giorni senza necessità di intervento. Tuttavia, se i capillari si rompono causando emorragie sub-congiuntivali, si possono osservare macchie rosse più estese, simili a lividi, che tendono a cambiare colore fino a scomparire in circa due settimane.

È consigliabile consultare un oculista se il rossore persiste oltre una settimana, se si associano sintomi come dolore, fotofobia, lacrimazione eccessiva, gonfiore delle palpebre o alterazioni visive. Nei casi più gravi o ricorrenti, l’oftalmologo potrà prescrivere trattamenti specifici, che includono colliri a base di sostanze naturali, lacrime artificiali o farmaci antibiotici se è presente un’infezione. I capillari della congiuntiva non sono trattabili con laser, ma la cura della causa sottostante, come la sindrome dell’occhio secco, può limitare la loro visibilità.

Il trattamento efficace delle teleangectasie richiede un approccio multidisciplinare. Il dermatologo è specializzato nelle patologie della pelle e degli annessi cutanei, tra cui anche i disturbi vascolari superficiali come i capillari fragili. Tra le procedure più comuni in dermatologia vi sono peeling, crioterapia e chirurgia laser per diverse lesioni cutanee, ma nelle teleangectasie la scleroterapia e il laser specifico rappresentano le tecniche di elezione.

L’angiologo, invece, ha una competenza mirata nello studio e nella cura delle malattie dei vasi sanguigni e linfatici, inclusa l’insufficienza venosa cronica e le vene varicose. La sua valutazione comprende la visita clinica e l’esecuzione di esami strumentali come l’ecocolordoppler, fondamentali per un corretto inquadramento e per escludere condizioni più complesse. La consulenza angiologica è essenziale non solo per la cura ma anche per la prevenzione di complicanze vascolari.

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