Bere la giusta acqua in bottiglia rappresenta un aspetto cruciale per mantenere una salute ottimale, in particolare per la salvaguardia dei reni.
Non tutte le acque minerali presenti sul mercato sono uguali e alcune possono addirittura risultare dannose per la funzionalità renale. Negli ultimi anni, la scelta dell’acqua più adeguata è diventata un tema sempre più rilevante, soprattutto alla luce delle diverse esigenze fisiologiche e condizioni di salute degli individui.
La raccomandazione generale degli esperti è di assumere tra 1,5 e 2 litri di acqua al giorno, incrementando il consumo durante i mesi estivi per compensare la perdita di liquidi dovuta alla sudorazione. Tuttavia, oltre alla quantità, è fondamentale valutare la qualità dell’acqua che si beve quotidianamente.
Acqua in bottiglia, quale usare per una salute di ferro: non tutte fanno bene ai reni
Molti consumatori tendono a optare per l’acqua in bottiglia più economica, senza considerare che alcune tipologie possono contenere elevati livelli di minerali e sostanze disciolte che, una volta filtrate dai reni, possono contribuire alla formazione di calcoli renali o affaticare l’organo. Per questo motivo, è indispensabile leggere attentamente le etichette e conoscere i valori di residuo fisso e di componenti come nitrati, calcio, sodio, potassio e magnesio.

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L’acqua che si beve in palestra, a scuola, in ufficio o a tavola può influenzare significativamente la salute generale, e in particolare quella renale. Le esigenze variano in base alle condizioni individuali:
- Gli sportivi necessitano di un’acqua minerale ricca di sali minerali persi con il sudore, come calcio, sodio, potassio, magnesio e cloruri, per favorire la reidratazione e il recupero muscolare.
- Chi soffre di ipertensione arteriosa dovrebbe preferire acque diuretiche, con basso contenuto di sodio, per aiutare a regolare la pressione sanguigna e ridurre il carico sui reni.
- Le persone con disturbi digestivi possono beneficiare di acque ricche di bicarbonati, che favoriscono la regolazione del pH gastrico e la digestione.
- Le donne in gravidanza o in allattamento hanno bisogno di un apporto maggiore di calcio, pertanto dovrebbero scegliere acque con un contenuto elevato di questo minerale.
- Infine, chi soffre di patologie renali deve prestare attenzione al residuo fisso dell’acqua, che indica la quantità di sali minerali disciolti. Un residuo fisso basso, idealmente sotto i 100 mg/l, è consigliato per non sovraccaricare i reni.
Tra le acque in bottiglia più indicate per chi ha problemi renali, spiccano alcune marche italiane per il loro basso residuo fisso e la composizione equilibrata dei minerali. In particolare, l’acqua Sant’Anna si distingue per un residuo fisso di circa 22 mg/l, uno dei valori più bassi presenti sul mercato. Questa caratteristica la rende particolarmente adatta a chi deve limitare l’apporto di sali minerali per tutelare la funzionalità renale.
Un altro prodotto molto apprezzato è l’acqua Smeraldina di Sardegna, nota per la sua composizione equilibrata e la bassa presenza di minerali, risultando anch’essa un’ottima scelta per chi soffre di patologie renali o desidera una bevanda leggera e facilmente assimilabile.
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