Poco cibo e molto moto fanno vivere sani e a lungo

Attualmente sulla Terra sono presenti circa sei miliardi di uomini molti dei quali non dispongono di alimenti sufficienti per vivere. Eppure, nonostante un numero così elevato di bocche da sfamare, ci sarebbe da mangiare per tutti, se non fosse che il cibo è mal distribuito: c’è, infatti, chi ne ha fin troppo e chi non ne ha a sufficienza.

Gli abitanti del cosiddetto “mondo industrializzato” (Europa, USA, Canada, Australia e Giappone, poco più di un miliardo di persone) hanno cibo a volontà, tanto che sono spesso alle prese col problema di smaltirne una parte dopo averlo assimilato. Invece gli abitanti di quello che viene definito “terzo mondo” (quasi un miliardo di persone) non dispongono nemmeno del minimo indispensabile per sopravvivere e rischiano di morire per le conseguenze di una nutrizione carente dei principi essenziali (proteine e vitamine). Vi è poi una larga fascia intermedia (diciamo quattro miliardi di persone, per far tornare i conti) dove il cibo a disposizione è sufficiente solo alla mera sussistenza.

Paradossalmente, nell’industrializzato e opulento mondo occidentale, dove c’è un’offerta di cibo sovrabbondante e seduttiva, i modelli di bellezza e di eleganza sono quelli che esigono figure snelle e filiformi. In questa società soprattutto le donne, suggestionate dal culto dell’immagine, tendono a giudicarsi grasse anche quando in realtà non lo sono e a ricorrere a diete dimagranti per inseguire i modelli estetici imposti dalla moda.

La dietologia è diventata, soprattutto in questi ultimi tempi, una miniera d’oro e infatti si moltiplicano i dietologi senza scrupoli (di solito non medici), e anche le diete dimagranti vengono pubblicizzate a centinaia (negli USA sono stati contati circa trentamila rimedi contro il grasso). Ecco, ad esempio, alcuni titoli di libri sull’argomento che si possono acquistare in libreria: “Come eliminare la pancia senza fatica”, “Dieta, salute e bellezza”, “Dimagrire con la cronodieta”, “La giovinezza vien mangiando”, “Alimentazione equilibrata per la bellezza”.

Le più esposte ai rischi di diete dimagranti incontrollate e feroci sono le ragazzine le quali, come accennavamo in precedenza, per conformarsi ai dettami della moda, sono disposte a mettere a repentaglio la loro salute fino ad arrivare alle più drammatiche conseguenze. Si sono quindi moltiplicati in questi ultimi tempi i casi di anoressia nervosa e bulimia, vere e proprie malattie da cui non è facile guarire: sembra che solo in Italia vi siano attualmente 180 mila ragazze anoressiche e che le bulimiche siano ancora più numerose.

Ma non vi sono solo le malattie connesse al rifiuto del cibo, vi sono anche quelle conseguenti ad un’esagerata assunzione di alimenti che si manifestano negli adulti obesi e in soprappeso. E’ risaputo che è meglio essere magri che grassi e che l’obesità pur non essendo una malattia in sé, crea tuttavia alcune patologie anche gravi come il diabete e le malattie cardiovascolari. Attenzione però, prima di buttarsi a capofitto in diete dimagranti molto impegnative o nell’assunzione di pillole dimagranti con “effetti miracolosi” perché, come sanno bene coloro che ci hanno provato, non è facile dimagrire. E anche quando, a costo di molti sacrifici (anche economici), si riesce a buttare giù qualche chilo, non è poi così agevole mantenere i risultati raggiunti. Ciò porta a continui fallimenti e ad un’altalena di perdita e recupero di peso che, alla lunga, si rivela ancora più rischioso del mantenere il peso che si ha.

La dieta dimagrante da sola per quanto personalizzata e ben fatta non basta a risolvere il problema dell’obesità, la quale, molto spesso, è frutto oltre che di una cattiva educazione alimentare anche del bagaglio genetico ereditato.

Non si devono confondere infatti i pochi chili in soprappeso che turbano il senso estetico di molte persone con lo stato di obesità. Per togliere qualche chilo di troppo non servono diete dimagranti particolari, è sufficiente una buona alimentazione sana ed equilibrata che preveda una riduzione delle quantità degli alimenti senza modificare le giuste proporzioni fra i vari principi nutritivi (proteine, grassi e carboidrati): la vecchia raccomandazione di alzarsi da tavola avendo ancora un po’ d’appetito oggi è quanto mai attuale. La dieta mediterranea, povera di grassi animali e di carne e ricca invece di prodotti di origine vegetale (pane, pasta, verdure e frutta), oltre che di pesce, è quella che viene indicata come la più corretta.

Fra gli alimenti non compare l’alcol, perché, in effetti, l’alcol non è un alimento, anche se molti si ostinano a considerarlo tale. Il vino come il caffè ed altre bevande che agiscono sul sistema nervoso non sono affatto indispensabili all’alimentazione tanto è vero che non esiste alcuna dieta per bambini, adulti o vecchi, sani o malati, lavoratori o disoccupati, atleti o dediti alla vita sedentaria che preveda l’assunzione di bevande alcoliche, anche in misura minima, o del caffè. Ciò non vuol dire che non si possa bere un bicchiere di vino durante i pasti o qualche caffè nel corso della giornata. Prima di farlo, però, si dovrebbero tenere presenti alcuni fattori fisici e psicologici come lo stato di salute, l’età e la opportunità di assumere queste bevande. Comunque, se si volesse perdere qualche chilo di troppo il primo provvedimento da prendere sarebbe proprio quello di eliminare l’alcol dalla dieta. L’alcol, infatti, oltre a causare danni di altro tipo, metabolizzato, produce ben 7 kcal per grammo, quasi quanto il grasso.

Per concludere: un’adeguata alimentazione accompagnata, per i non più giovani, da una passeggiata giornaliera di un paio di chilometri, magari a passo veloce, riuscirebbe non solo a migliorare la qualità della nostra vita ma forse anche a prolungarla.

Prof. Antonio Vecchia

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